Germano Celant: bio del famoso designer ligure

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Germano Celant: bio del famoso designer ligure nel post a cura di Casa News

Uno dei più importanti designer italiani e grande storico d’arte è Germano Celant. E’ considerato anche teorico di uno dei movimenti più rilevanti del secondo dopoguerra, chiamato “Arte Povera”. Si tratta di quel movimento che nasce in contrapposizione con l’arte tradizionale.

Ma chi è Celant? Quali sono le opere più importanti realizzate? Approfondiamo l’argomento nel nuovo post dedicato alle biografie dei grandi Designer, a cura del nostro portale. Buona lettura!

Germano Celant: la biografia

Germano Celant nasce a Genova l’11 settembre del 1940 e all’età di 80 anni ci ha lasciato a Milano il 29 aprile del 2020, dopo due mesi di sofferenza essendo stato ricoverato all’ospedale San Raffaello, a causa del Covid 19. 

Durante la giovinezza studia all’Università degli Studi di Genova ed è allievo del critico d’arte Eugenio Battisti. Nel 1967 conia la definizione di “arte povera” per individuare i progetti realizzati da un gruppo di artisti italiani, come Giulio Paolini, Emilio Prini, Pino Pascali, Alighiero Boetti, Jannis Kounellis e Luciano Fabro.

Le opere di questi artisti sono poi esposti per la prima volta a Genova, presso la Galleria La Bertesca.  

Questi, secondo lo stesso Germano Celant, operano in una dimensione progettuale nuova che mira a considerare lo spazio dell’immagine non più come un contenitore ma come una sorta di campo di forze spazio – visuali. Le opere formano quindi imspazio a circolo aperto. 

Il designer ligure delinea anche la teoria del movimento attraverso le mostre e gli scritti come Arte Povera oppure Lan Art.

Dopo la mostra Off Media, che si è svolta nel 1977 a Bari inizia a collaborare con il Museo Guggenheim di New York. Diviene in seguito un senior curator.

Nel 1994 si occupa dell’allestimento di Italian Metamorphosis, cercando di avvicinare l’arte italiana alla cultura americana. 

Nel ’96 Celant si occupa anche di curare la prima edizione della Biennale di Firenze Arte e Moda e si occupa di evidenziare il concetto di arte in costante evoluzione.

L’artista, infine, nell’anno 1997 viene nominato direttore della quarantasettesima Biennale d’Arte di Venezia.

Collaborazioni

Numerose sono le collaborazioni intraprese durante la sua carriera. Ha collaborato con riviste note, come L’Espresso e Interni, mentre ha realizzato nel 2004 la mostra Arte & Architettura, a Genova. È diventato inoltre direttore artistico della Fondazione Prada a Milano che è presieduta da Patrizio Bertelli e da Miuccia Prada. Tale fondazione si occupa della realizzazione di progetti di architettura, cinema, arte contemporanea e fotografia. 

Dal 2005 è curatore della Fondazione Aldo Rossi a Milano e dal 2008 della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova a Venezia.

Interessanti risultano essere anche le collaborazioni con il Centro Pompidou di Parigi.

Nell’anno 2015 gli è assegnato il compenso di 750mila euro per la direzione artistica dell’area chiamata Food in Art per l’Expo e ciò scatena una grandissima polemica. Il critico d’arte Paparoni, infatti, appellandosi al sindaco di Milano Pisapia, considerò spropositata la cifra. Da quest’accusa Celant si difese, comunicando che nella cifra era inclusa anche la retribuzione del general contractor di tutta l’iniziativa e quindi lo staff e le tasse. 

Nell’anno 2016, infine, è il Project Manager dell’opera sul Lago d’Iseo chiamata “The Floating Piers”. Si tratta di un’installazione artistica temporanea realizzata dall’artista bulgaro Christo, che consiste in pontili galleggianti larghi 16 metri che sono aperti al pubblico.