Il logo ed il nome sono il primo biglietto da visita che comunica immediatamente una serie di valori e di caratteristiche riguardanti la propria attività, che ne descrivono l’identità si può dire. Proprio questi due elementi sono poi quelli che i clienti memorizzeranno e che in futuro assoceranno subito a quella attività.
Sono sempre più frequenti le aziende che scelgono la realizzazione di insegne e scritte pubblicitarie in 3D per aggiungere valore al proprio brand, ed ecco che diventa importante curare non solo la grafica ma anche la realizzazione, affinché risultino coerenti con il messaggio che si vuole trasmettere.
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Quali materiali si possono utilizzare per realizzare un’insegna
Quando si decide di realizzare un’insegna tridimensionale, il primo quesito da porsi riguarda il tipo di materiale da utilizzare. Per questo tipo di lavorazioni i materiali più frequentemente utilizzati sono l’acrilico, il metallo, il legno, ma ognuno di essi presenta pro e contro (alcuni elementi da considerare sono per esempio il costo, la lavorabilità, la resistenza, la durevolezza).
Un materiale alternativo che sta riscuotendo un grande successo per la creazione di insegne 3D, è il polistirolo espanso, capace di offrire numerosi vantaggi grazie alle sue caratteristiche intrinseche.
Cos’è il polistirolo espanso e quali sono le sue caratteristiche
Iniziamo col dire che il polistirolo (o polistirene) espanso è uno dei materiali maggiormente utilizzati in tutto il mondo, in vari settori, a partire dal settore edile, che ne fa un largo utilizzo soprattutto come isolante termico, fino ad arrivare alla creazione di scenografie o alla produzione di imballaggi.
Questo materiale si ottiene dalla polimerizzazione dello stirene (un derivato del petrolio) ma, al contrario di quanto possano far pensare le sue origini, il polistirolo è amico dell’ambiente, infatti è composto per il 98% di aria e per il 2% di idrogeno e carbonio.
Vediamo ora le principali caratteristiche che rendono questo materiale così ambito e così largamente utilizzato in diversi settori, per molteplici scopi:
- economico – il costo di questo materiale non è alto come quello del legno o di altri materiali largamente utilizzati e questo permette di creare elementi anche di dimensioni importanti con un costo decisamente contenuto;
- leggero – essendo composto prevalentemente d’aria, va da sé che anche il suo peso specifico è decisamente ridotto, questa caratteristica lo rende facilmente maneggiabile e trasportabile (vantaggio non da poco);
- lavorabile – grazie alla duttilità, flessibilità, versatilità e resistenza, il polistirolo espanso può essere facilmente lavorato e scolpito in diverse forme, dalle più semplici alle più elaborate;
- riciclabile – come abbiamo detto prima, il polistirolo espanso ha un ridotto impatto ambientale, infatti, oltre ad essere interamente riciclabile, non rilascia sostanze tossiche nell’aria;
- sicuro – questo materiale è considerato sicuro in quanto è autoestinguente, cioè capace di non far alimentare il fuoco;
- resistente – il polistirolo può essere usato sia per la realizzazione di elementi interni che esterni, infatti, grazie alla sua compattezza e resistenza è uno dei materiali che teme meno gli agenti esterni come acqua, umidità, caldo o freddo, caratteristiche che lo rendono duraturo nel tempo.
Tipologie di polistirolo espanso
Di polistirolo espanso non ne esiste solo un tipo, bensì 3, ognuno con peculiarità che lo differenziano dagli altri e lo rendono più o meno adatto per diverse tipologie lavorazioni.
- polistirolo espanso sinterizzato (EPS): è il più utilizzato nel settore edile come isolante termico grazie alla sua bassa conducibilità termica;
- polistirolo espanso estruso (XPS): avendo caratteristiche quasi uguali a quello sinterizzato, anche questo viene utilizzato come isolante nell’edilizia. La differenza principale con l’EPS sta nella maggior densità e resistenza, che lo rendono ideale per l’isolamento delle parti inclinate;
- polistirolo antiurto (HIPS): come dice il nome, questo tipo di polistirolo è nato per resistere agli urti, caratteristica che proviene dalla sua composizione (polistirene e gomma stirene-butadiene), per questo motivo si rende particolarmente idoneo per la produzione di stoviglie usa e getta, contenitori e giocattoli.
Insegne di polistirolo
Dopo aver elencato tutte le proprietà del polistirolo, i campi di applicazione e le possibilità di lavorazione, si può dedurre che questo materiale sia la scelta migliore per la realizzazione di un’insegna.
Ma come si realizza un’insegna in polistirolo? Beh, sicuramente la soluzione migliore non è il fai da te, per avere un risultato di qualità occorre affidarsi a professionisti del settore, come ad esempio l’azienda RVA Polistirolo di Riccione, specializzata da più di vent’anni nelle lavorazioni 3D del polistirolo. In base alle richieste del cliente, il materiale viene intagliato e modellato in qualsiasi forma da un impianto robotizzato all’avanguardia e successivamente trattato con una resina indurente che ne occulta la classica texture e lo rende ancora più resistente agli urti e agli agenti atmosferici. Infine è possibile verniciarlo del colore che si preferisce.
In questo modo si può ottenere la propria insegna in polistirolo, totalmente personalizzata per dimensioni, font, logo, forme e colore, che rispecchiano appieno le esigenze e l’identità della propria azienda.